Flcgil – 12/11/2019 – Disegno di Legge di Bilancio 2020: le schede di lettura della FLC CGIL – I nostri approfondimenti sul DDL 1586/19 con le proposte normative che riguardano i settori della conoscenza
In una precedente notizia avevamo espresso il nostro giudizio sul Disegno di Legge di Bilancio 2020. Pur nella consapevolezza che
- i nodi economici irrisolti ereditati dai precedenti governi hanno imposto una manovra da 30 miliardi di euro, di cui ben 23,1 miliardi esclusivamente per scongiurare, nel 2020, un aumento delle aliquote IVA dal 22 al 25,2% e dal 10 al 13%
- non mancano interventi che rappresentano elementi di discontinuità rispetto al recente passato (non si fa più riferimento al pareggio di bilancio, un cambio di passo rispetto alla lotta all’evasione fiscale, taglio del cuneo fiscale dal versante del lavoro dipendente, l’avvio del Green new deal, il rafforzamento della clausola investimenti del 34% al Mezzogiorno, alcuni interventi per la famiglia, ecc.),
registriamo che, nonostante le ripetute affermazioni da parte del Ministro dell’Istruzione e del Presidente del Consiglio circa la necessità di realizzare cospicui investimenti pluriennali e strutturali nel settore dell’istruzione e ricerca, nei fatti nel disegno di legge sono previsti solo pochi e disorganici interventi, in piena continuità con le scelte politiche dei governi degli ultimi anni.
Anche questo governo, quindi, marginalizza un settore chiave per lo sviluppo del nostro Paese.
Proponiamo una serie di schede di lettura del disegno di legge analizzando singolarmente ogni proposta normativa ed esprimendo su ognuna di esse una nostra valutazione e avanzando specifiche proposte.
Schede di lettura del disegno di legge
Se la manovra sui nostri settori non verrà profondamente modificata dal Governo e dal Parlamento, in un quadro confederale, non è esclusa nessuna iniziativa di mobilitazione, compreso lo sciopero, per ottenere un piano di investimenti sul comparto “Istruzione e Ricerca” ai fini del rinnovo del CCNL, della stabilizzazione degli organici e del superamento del precariato in tutti i settori.