Flcgil – 26/12/2019 – Approvata definitivamente la legge di bilancio 2020. Le nostre schede di lettura
Testo in vigore dal 1° gennaio 2020. Per i settori della conoscenza si tratta un provvedimento deludente e disorganico.
Come previsto, il 24 dicembre 2019 è stata definitivamente approvata dalla Camera dei Deputati la legge che definisce il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022.
Il testo è quello approvato dal Senato il 16 dicembre 2019.
Proponiamo una serie di schede di lettura della legge che entrerà in vigore il 1° gennaio 2020, analizzando singolarmente ogni proposta normativa ed esprimendo su ognuna di esse una nostra valutazione.
Per i settori della conoscenza si tratta un provvedimento deludente e disorganico. Nessuna delle grandi criticità è stata affrontata
- l’incremento degli organici dei docenti della scuola è insufficiente
- il personale ATA è stato di fatto dimenticato
- nessuna reale inversione di tendenza rispetto alle risorse del fondo di funzionamento ordinario delle Università pesantemente depauperate dalle politiche degli ultimi governi
- davvero irrisorie le risorse stanziate per il diritto allo studio degli studenti universitari che non serviranno a porre fine alla vergognosa situazione dell’idoneo non beneficiario
- nessun incremento del fondo di funzionamento degli enti di ricerca mentre non vi sono interventi significativi finalizzati al superamento della frammentazione del sistema della ricerca pubblica
- nessun impegno sull’ampliamento delle dotazioni organiche nell’AFAM, pur a fronte di un aumento considerevole del numero di studenti iscritti.
Le risorse stanziate per il rinnovo contrattuale del comparto sono ancora lontane dagli impegni assunti da questo e dal precedente governo rispetto ad incrementi salariali significativi (a tre cifre), finalizzati, da un lato, a perequare le retribuzioni del comparto alla media di quelle del comparto pubblico, e, dall’altro, a ridurre il divario stipendiale esistente rispetto alla media dei paesi europei.
Su questi temi le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL del comparto “Istruzione e Ricerca” hanno proclamato la scorsa settimana lo stato di agitazione che ha condotto alla sottoscrizione il 20 dicembre scorso di specifici verbali di conciliazione (“Istruzione e Ricerca” e area dirigenziale) con precisi impegni del MIUR anche rispetto alla tempistica con cui scandire la trattativa.