Garante Privacy – 15/09/2015 – Privacy dei bambini: pesanti violazioni da siti e app
Dal Sito: http://www.garanteprivacy.it/
Resi noti i risultati dell’indagine svolta dal Garante della privacy italiano in collaborazione con le altre Autorità internazionali
Le app e i siti internet più utilizzati dai bambini italiani non tutelano adeguatamente la privacy dei piccoli utenti. Tra i 35 casi analizzati dal Garante della privacy ben 21 hanno evidenziato gravi profili di rischio e 8 di questi richiederanno specifiche attività ispettive.
Sono questi gli esiti principali dell’indagine svolta dall’Autorità italiana, in collaborazione con altre ventotto Autorità internazionali del Global Privacy Enforcement Network (GPEN), in occasione del “Privacy Sweep 2015” dedicato alla protezione in rete dei bambini tra gli 8 e i 13 anni.
Gli esperti del Garante hanno selezionato 22 app e 13 siti internet (appartenenti al settore educational, al mondo dei giochi, a servizi on-line offerti da canali televisivi per l’infanzia, ai social network) tra i più popolari tra i bambini, o appositamente sviluppati per loro, e ne hanno analizzato le caratteristiche.
E’ emerso un panorama poco confortante, in linea con le criticità riscontrate anche dalle altre Autorità internazionali. I risultati evidenziano una grave disattenzione nei confronti dei più piccoli, poca trasparenza in merito alla raccolta, all’utilizzo dei dati personali e alle autorizzazioni richieste per scaricare le app su smartphone e tablet, presenza di pubblicità e rischi che i bambini vengano reindirizzati verso siti non controllati.
“Occorrono siti e app a misura di bambino” – sottolinea il Presidente Antonello Soro. – “I risultati dell’indagine condotta dagli esperti del Garante italiano evidenziano che siamo ancora molto lontani da una corretta tutela dei dati dei minori. E’ sempre più evidente che quasi tutti i bambini tra gli 8 e i 13 anni usano strumenti tecnologici collegati in rete, ma non sono adeguatamente protetti. Molte società che gestiscono siti e sviluppano app – continua Soro – dimostrano un approccio irresponsabile nei confronti dei minori. Naturalmente, i genitori devono seguire i loro figli in questo percorso di crescita anche tecnologica. Il Garante della privacy continuerà a vigilare e a intervenire contro ogni forma di abuso, sia in Italia, sia all’estero assieme ai colleghi del GPEN”.