– 26/11/2015 – Docenti assunti in fase C: quali compiti? quali attività? (di Nino Sabella)
La fase C ha segnato la fine del piano straordinario di immissioni in ruolo, previsto dalla Riforma della Scuola, assegnando a ciascuna Istituzione scolastica da 3 a 10 docenti destinati al potenziamento dell’offerta formativa.
Il personale docente assunto nella suddetta fase sarà destinato, ai sensi dell’art. 1comma 95 della legge n.107/2015, ai fini previsti dall’art. 1commi 7 e 85 della stessa legge, ovvero alle attività di potenziamento e alla copertura delle supplenze sino a 10 giorni.
La nota MIUR n. 2157 del 5 ottobre 2015 ha posticipato al 15 gennaio la data di presentazione del PTOF, cui è legato il destino dei docenti assunti in fase C.
Perché il destino dei docenti entrati in ruolo nell’ambito della fase C è legato al PTOF?
Perché nel PTOF dovranno essere previsti i progetti e le attività volte al potenziamento dell’offerta formativa, ovvero delle competenze previste all’art. 1 comma 7 della legge n. 107/2015 .
La medesima legge prevede all’art. 1 comma 12:
“Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il piano triennale dell’offerta formativa. Il predetto piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche. Il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre.”
Il PTOF, che le istituzioni scolastiche presenteranno a Gennaio e che dovrà passare al vaglio dell’USR competente ed poi trasmesso al MIUR, entrerà dunque in vigore nell’A.S. 2016/17. Ne consegue che, non essendo ancora in vigore il PTOF dove saranno previsti i progetti e le attività di potenziamento, i docenti sull’omonimo organico dovranno svolgere le supplenze sino a dieci giorni anche in ordini di scuola diversi dello stesso istituto e, certamente, altre attività volte comunque al miglioramento dell’offerta formativa.
La copertura delle supplenze brevi permetterà senza dubbio il “corretto” svolgimento dell’attività didattica, tuttavia dovrà essere ben disciplinata nei suoi vari aspetti, primo fra tutti l’organizzazione dell’orario dei docenti, che non potranno certo essere sottoposti all’istituto della reperibilità.
Quanto alle altre attività che, per quest’anno scolastico dovranno svolgere i docenti neo assunti in fase C, possiamo provare ad ipotizzarne alcune.
Premettiamo che, esclusa la scuola primaria, negli altri ordini di scuola le varie attività da far svolgere ai neo assunti (fase C) sono legate alle classi di concorso e ai titoli di studio dei docenti in organico: se nell’organico non è presente un docente di discipline scientifiche, ad esempio, non si può proporre un’attività (di recupero, potenziamento, laboratoriale…) attinente alle medesime.
Anticipando quanto previsto dalla legge di riforma, i docenti dell’organico del potenziamento potrebbero svolgere le attività extracurricolari previste nel POF in vigore per il corrente anno scolastico: attività progettuali volte all’ampliamento delle competenze degli allievi, attività di recupero, potenziamento, orientamento… Tutte queste attività, com’è noto, negli ultimi anni sono state ridotte al massimo e talvolta non sono state più svolte a causa dell’esiguità di risorse a disposizione delle Istituzioni scolastiche (pur essendo previste nel POF).
I docenti del potenziamento potrebbero, inoltre, essere utilizzati per aumentare il tempo scuola. Ad esempio, si potrebbero prevedere dei rientri pomeridiani finalizzati a far svolgere i compiti per casa agli alunni con difficoltà di natura non solo cognitiva ma anche socio-familiare (almeno nella scuola primaria e secondaria di primo grado). Si tratterebbe di un provvedimento utilissimo, considerate le numerose situazioni di disagio che si riscontrano in ogni istituzione scolastica.
Un’altra interessante attività, che si potrebbe far svolgere ai docenti del potenziamento, potrebbe essere quella di “esaminatori esterni”: potrebbero, cioè, essere tali docenti a far svolgere alle varie classi dell’istituto alcune verifiche concordate con i docenti curriculari (le verifiche potranno essere svolte per quelle discipline rientranti in classi di concorso nelle quali si è titolari, abilitati o con il solo titolo di studio). Ciò potrebbe rivelarsi utile ai fini dell’oggettività della somministrazione e valutazione delle prove e della crescita relazionale ed emotiva degli allievi e delle loro prestazioni.
Le opzioni per rendere veramente efficiente l’organico del potenziamento sono diverse; sarà l’abilità dei dirigenti e degli organi collegiali a compiere le scelte giuste e rispondenti ai bisogni dell’utenza e del territorio.